«Quanno se scherza, bisogna esse’ seri!»
Alberto Sordi
Elencare tutti i suoi film sarebbe impossibile. Centinaia di capolavori che ci hanno fatto ridere, commuovere, riflettere.
Simbolo di Roma, gigante del cinema italiano, Alberto Sordi è stato un artista che ha lasciato un’inestimabile eredità: i suoi personaggi, prepotenti, scanzonati, ingenui, opportunisti, intrepidi, idealisti, e le sue interpretazioni hanno portato sul grande schermo desideri, speranze, fallimenti e amarezze degli italiani, raccontati con la consueta vincente ironia, a volte in modo leggero, altre inesorabile.
Battuta pronta e risata profonda, Sordi definiva Roma «un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi», lui che l’ha amata, raccontata e vissuta: dal natio Rione di Trastevere alla sua splendida villa di piazzale Numa Pompilio.
Progettata negli anni Trenta dall’architetto Clemente Busiri Vici, la leggendaria casa, acquistata da Sordi nel 1954, e tutti gli oggetti di valore artistico in essa contenuti sono stati dichiarati beni di interesse culturale e sottoposti al vincolo del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Oggi, in occasione del centenario della sua nascita, la villa-rifugio del grande attore apre per la prima volta al pubblico, ospitando una grande mostra a lui dedicata.
L’esposizione è un’immersione nel quotidiano dell’uomo e dell’artista, nell’intimità dei luoghi più cari all’attore, da lui custoditi con gelosia: un viaggio narrativo, in due racconti che si sviluppano in parallelo, tra i vari ambienti della casa e del giardino per ripercorrere la carriera e la vita del Sordi pubblico e del Sordi privato, attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità.
Ed ecco che, oltre al geniale mattatore, si scopre un “Albertone” che va oltre i successi cinematografici: collezionista d’arte, filantropo, grande estimatore della bellezza femminile, amante degli animali, appassionato fotografo, curioso viaggiatore.
«La mostra include una sezione in cui è stato inserito del materiale ritrovato davvero incredibile» dichiara il curatore Alessandro Nicosia, che aggiunge «ho cercato di rispettare gli ambienti che sono rimasti intatti dopo la morte, così come lui li aveva voluti e vissuti».
Parte della straordinaria iniziativa, un focus sul progetto tanto voluto dall’attore “Storia di un italiano”, in programma al Teatro dei Dioscuri, e la proiezione di un filmato dedicato a Sordi curato da Istituto Luce Cinecittà nella tensostruttura esterna alla Villa, in uno spazio aperto gratuitamente al pubblico.
Un appuntamento per ricordare Alberto Sordi, per custodire i racconti e le emozioni che un amico, “uno di famiglia”, ha lasciato in eredità al suo pubblico.
La mostra è promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi, con Roma Capitale e con Regione Lazio, con il riconoscimento del MIBACT Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti Paesaggio, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, con il patrocinio di SIAE, con il sostegno di Luce Cinecittà, Acea, Banca Generali Private e con la collaborazione di Rai Teche, è curata da Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta, prodotta e organizzata da C. O. R. Creare Organizzare Realizzare.
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Fonte: https://www.turismoroma.it/